DPC: La guida rapida ai Dispositivi di Protezione Collettiva

La sicurezza sul lavoro si basa su un'attenta analisi di tutte le possibili fonti di rischio strettamente collegate allo svolgimento di una determinata lavorazione e sull'applicazione di misure adeguate volte ad eliminare il rischio. Tuttavia, quando la totale eliminazione del rischio non è una strada percorribile, dopo aver fatto di tutto per ridurlo al minimo possibile, i datori di lavoro devono provvedere alla tutela dei lavoratori tramite appositi dispositivi di tipo individuale e collettivo. Se capire quali sono i dispositivi di protezione individuale è più semplice e immediato, su quelli collettivi può essere necessario soffermarsi maggiormente. In questo articolo forniremo tutte le informazioni più importanti sui DPC, in modo da consentire a tutti i datori di lavoro, e alle figure con responsabilità ai fini della sicurezza, di scegliere e valutare i dispositivi di protezione collettiva con maggiore consapevolezza.

Cosa sono i dispositivi di protezione collettiva?

Per dispositivi di protezione collettiva (d.p.c.) si intende l'insieme di misure di protezione che vanno attuate sul luogo di lavoro con l'obiettivo di proteggere i lavoratori da tutti quei danni che possono derivare dall'esposizione ad un rischio non del tutto eliminato. La prerogativa di un DPC è quindi di risolvere il problema alla radice, per tutti i lavoratori che svolgono una derminata mansione.

Le due categorie di DPC

I dispositivi per la protezione collettiva sono vari e di diversa natura ma, convenzionalmente, li si può dividere in due categorie a seconda dell'esigenza specifica a cui sono chiamati a far fronte. Abbiamo, dunque:

Dispositivi per la prevenzione e sicurezza localizzata In questa categoria rientrano dispositivi finalizzati alla protezione dei lavoratori in determinate aree, e hanno lo scopo di prevenire i rischi propri di contesti lavorativi specifici. (un chiaro esempio possono essere i parapetti dei ponteggi, o le porte tagliafuoco).
Dispositivi per la prevenzione e sicurezza generale In questa categoria, invece, rientrano dispositivi più generici, destinati a mitigare rischi che possono verificarsi in vari contesti lavorativi e che, di solito, offrono una protezione più "ampia". (un chiaro esempio possono essere i sistemi di ricambio dell'aria o i corrimano.)

Cosa dice la normativa riguardo i DPC?

Il D.Lgs 81/08 parla dei dispositivi nell'articolo 15, ovvero quello dedicato alle Misure Generali di Tutela, sottolineando " la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale", ciò vuol dire che i DPC sono da privilegiare rispetto ai DPI.

Cosa deve fare, quindi, un datore di lavoro una volta individuato un rischio?

  1. Ricorrere ai DPC per eliminare il rischio alla radice;
  2. Valutare la presenza di eventuali rischi residui, nonostante l'installazione del DPC;
  3. Ricorrerei ai DPI solo in presenza di rischi residui che i DPC non sono riusciti ad eliminare del tutto.

Cosa rientra nei dispositivi di protezione collettiva?

Sono validi esempi di Dispositivi di Protezione Collettiva:

  • i rilevatori di incendio;
  • la cartellonistica di sicurezza;
  • gli estintori;
  • i corrimano delle scale;
  • le porte tagliafuoco;
  • i sistemi di ricambio dell'aria;
  • l'impianto di messa a terra;
  • sistemi di protezione per eventuali macchinari;
  • i gruppi di continuità;
  • i kit di primo soccorso.

Tuttavia, in funzione del contesto lavorativo, i DPC possono variare, diventando molto più specifici. Di seguito forniremo qualche esempio riguardante a determinati contesti.

5 Esempi di DPC nelle cucine professionali

Cappe di Aspirazione Utilizzate per rimuovere fumi, vapori e odori, contribuendo a mantenere l'aria pulita e a prevenire l'accumulo di grasso e sostanze nocive.
Pavimentazione Antiscivolo Superfici progettate per ridurre il rischio di scivolamenti e cadute, migliorando la sicurezza del personale che lavora in ambienti umidi o con fuoriuscite di liquidi.
Barriere Paraschizzi e Anti-Sgocciolamento Barriere installate per proteggere i lavoratori da schizzi di olio bollente o altre sostanze calde e prevenire la caduta di liquidi sul pavimento, mantenendo l'ambiente pulito e sicuro.
Protezione per le Lame delle Affettatrici Dispositivi di sicurezza che coprono le lame quando non sono in uso per prevenire tagli accidentali.
Griglie di Protezione per le Attrezzature di Cottura Barriere che proteggono gli operatori da contatti accidentali con superfici calde.

5 Esempi di DPC in Cantiere

Barriere di Sicurezza e Recinzioni Utilizzate per delimitare l'area del cantiere, impedendo l'accesso non autorizzato e proteggendo sia i lavoratori che i passanti. Comprendono anche le barriere mobili posizionate temporaneamente per isolare aree di lavoro pericolose o per gestire il traffico di veicoli e pedoni.
Reti di protezione Ovvero reti di contenimento installate sotto aree di lavoro in altezza, o attorno agli edifici in costruzione, per impedire la caduta di oggetti, material o attrezzi.
Sistemi anticaduta Tutti quei sistemi fissi o temporanei che servono ad impedire la caduta dei lavoratori in quota, ad esempio i parapetti dei ponteggi installati lungo i bordi non protetti delle strutture, o sistemi di ancoraggio come le linee vita.
Passerelle e Piattaforme di sicurezza Strutture che permettono ai lavoratori di attraversare aree pericolose o elevate in sicurezza.
Protezione per le Macchine Guardie e barriere installate su macchinari per prevenire contatti accidentali con parti in movimento.

5 Esempi di DPC in Ospedale

Sistemi di ventilazione e filtrazione dell'aria Filtri HEPA, utilizzati per rimuovere particelle fini, virus e batteri; Camere a pressione negatva o positiva che impediscono agli agenti patogeni di "entrare" e "uscire" da una determinata stanza.
Barriere Fisiche e Schermi protettivi Come gli schermi in Plexiglass tipici di reception, aree di triage, o farmacie per proteggere da trasmissioni tramie "droplet", o le barriere mobili che spesso vengono posizionate trai lettini dei pazienti.
Sistemi di Smaltimento dei Rifiuti Biologici Contenitori, bidoni speciali e dispositivi come ad esempio autoclavi, utilizzati per smaltire in sicurezza i rifiuti da cui può derivare un rischio biologico, evitando eventuali contaminazioni.
Sistemi di Protezione contro le Radiazioni Come ad esempio le barriere protettive utilizzate nelle aree di radiologia per proteggere il personale e i pazienti dalle radiazioni.
Sistemi di sicurezza per Gas Medicali Rilevatori e allarmi per identificare tempestivamente perdite di gas medicali come ossigeno e protossido di azoto o Regolatori di pressione e valvole di sicurezza, installati sulle bombole di gas per garantire l'erogazione sicura e controllata.

Differenza tra DPC e DPI

Chiudiamo il nostro articolo mettendo in evidenza le principali differenze tra DPC e DPI e ricordando che i primi sono da privilegiare rispetto ai secondi.

DPI DPC
Livello di Protezione Protegge il singolo lavoratore dai rischi a cui è esposto durante lo svolgimento della sua mansione. Agisce direttamente sulla fonte di rischio con l'obiettivo di eliminarla o ridurla al minimo, offrendo protezione a tutta la collettività di lavoratori presenti.
Normative di prodotto Esistono direttive specifiche che stabiliscono standard di qualità e sicurezza per i DPI. Questi standard permettono l'apposizione della marcatura CE sui dispositivi, indicando che il prodotto è conforme ai requisiti normativi dell'Unione Europea. Benché la normativa prescrive che debbano essere adeguati al tipo di situazione specifica, non esiste una direttiva di prodotto analoga per i DPC. Di conseguenza, i DPC non possono essere marcati con il simbolo CE.
Formazione e Addestramento Per alcune tipologie di DPI è espressamente previsto dalla normativa uno specifico addestramento obbligatorio, per garantirne l'uso corretto da parte dei lavoratori. Per i DPC, la normativa non fornisce indicazioni esplicite sulla formazione. Tuttavia, è essenziale che i lavoratori ricevano un'adeguata istruzione sull'uso dei dispositivi di protezione collettiva per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

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